Angelino Alfano si è quasi alzato in piedi, tanto era il trasporto emotivo: “Sembriamo il partito dei confusi. Questo governo non lo si può criticare, e sostenere, allo stesso tempo. Dobbiamo starci dentro, convinti”. Durata fino all’una di notte, la cena di giovedì sera, evocativa dei diciott’anni della “discesa in campo”, tra fotografie e filmati d’amarcord, per Silvio Berlusconi e i gran gerarchi del Pdl è stato il momento dei lunghi discorsi. Come per “i reduci” cantati da Gaber, “ripartire da zero e occuparsi un momento di noi / affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi / e guardarsi di dentro per sapere chi sei”.
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