Il direttore di Repubblica dovrebbe riflettere: il suo, il loro è un giornalismo morto. Opulento, professionale, ricco di notizie e opinioni, ma composto nella bara dell’uniformità conformista. Avevano appena dato un segno di vita, richiamando una tradizione di pluralismo delle opinioni e di conflitto civile con lo scontro tra Scalfari e Zagrebelsky su Napolitano e la procura di Palermo, avevano fatto saltare la copertura della bara per un istante, ecco che si richiude.
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