“Fuga dal dollaro”. Con questo titolo lo Yomiuri Shimbun sintetizza il senso dell’accordo di Natale tra Cina e Giappone, ovvero la seconda e la terza economia del pianeta. D’ora in poi, infatti, Tokyo e Pechino si scambieranno merci, servizi e finanza senza passare per la mediazione (e i costi) della valuta americana: un fiume di capitali, circa 340 miliardi di dollari, cresciuto di quattro volte negli ultimi dieci anni. Inoltre, il Giappone investirà parte delle sue riserve valutarie, seconde al mondo solo a quelle cinesi (1.300 miliardi di dollari contro 3.200) in titoli di stato di Pechino, già compratore straniero numero uno dei Bot di Tokyo.
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