Hussein ricorda la prima volta a malapena, era di sera, o di notte, probabilmente vicino al cimitero, sicuramente era metà ottobre dell’anno scorso e sicuramente l’uomo era uno sciita. Aveva confessato di avere ucciso donne, donne oneste i cui mariti e i cui figli avevano partecipato alle proteste contro il presidente Bashar el Assad. A Hussein non importava se l’uomo aveva confessato perché era stato picchiato o che ora piantato in ginocchio fosse terrorizzato a morte e avesse cominciato a pregare.
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