Se, come affermato dal presidente francese Sarkozy, la vicenda di Mohammed Merah rappresenta l’11 settembre della Francia, non v’è dubbio che ciò coincide con il perfezionamento della strategia del jihad messa a punto dalle nuove élite qaidiste di seconda e terza generazione, perfettamente inserite nel tessuto sociale dei paesi occidentali dove risiedono. Una strategia basata sulla taqiya (dissimulazione) e sulla capacità di infiltrare i propri operativi nell’intelligence e negli apparati di sicurezza degli stati da colpire.
di Pio Pompa
Continua sul sito del Foglio.it