
La situazione allarmante delle carceri italiane non è questione che merita di essere lasciata nelle mani dei buonisti in servizio permanente. Questi ultimi finiscono spesso per anteporre l’ideologia al pragmatismo (sull’immigrazione vorrebbero vietare a priori quei respingimenti che perfino l’Australia – il paese più accogliente di tutta l’area Ocse – mette in atto), o per curare i propri sensi di colpa con analisi tanto virtuose quanto errate.
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