
Che cosa passa nella testa di un sergente americano di 38 anni che alle tre di notte esce dalla base di Camp Belambay, cammina per un miglio, irrompe in tre case del villaggio di Panjwai, massacra civili nel sonno e poi cerca di rientrare surrettiziamente alla base non si saprà mai. Nemmeno se confessasse ogni cosa alla corte marziale davanti alla quale presto dovrà comparire si potrebbe ripescare qualcosa di certo dal fondo oscuro di quel suo pozzo mentale.
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