Il rigore sui conti pubblici non basta, è il momento di puntare di più sullo sviluppo. Non quello alimentato dagli stimoli fiscali, stile Stati Uniti di Barack Obama, ma piuttosto quello fondato su maggiore competitività e riforma del mercato del lavoro. Ad anticipare ufficiosamente le linee guida della “fase due” dell’Unione europea, l’altroieri, era stata la cancelliera tedesca, Angela Merkel, intervenendo al Forum di Davos. E ieri, da Bruxelles, sono arrivate indicazioni ufficiali che aiutano a comprendere di cosa parla Berlino quando parla di crescita.
Continua sul sito del Foglio.it