
I tassisti forse non lo sanno ma hanno già perso metà della loro battaglia. Quando agli scioperi e alle proteste subentrano i petardi, i calci contro i colleghi accusati di crumiraggio, gli schiaffi tra napoletani intransigenti e romani attendisti, significa che sta prevalendo la rassegnazione alla sconfitta. E purtroppo nella sua versione cruenta. Che non è affatto quella dello sciopero selvaggio. Non ci era piaciuta, settimana scorsa, la lezioncina di galateo rifilata in pubblico da chi vedeva nell’esuberanza dei tassisti un atto di squadrismo stradale.
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