“Preferisco vincere male che perdere bene”. Lo ha detto Matteo Renzi a Lilli Gruber, impegnata nel più classico dei fervorini: “Hai condotto la tua battaglia, hai fatto vedere quanto vali, potresti accontentarti di perdere con onore”. La solita manfrina sul vincitore morale, giusto alla vigilia del primo turno delle primarie. Insomma, bravo ma adesso basta. Per vincere male, un altro paio di frasi così – che minano alla base la retorica ufficiale della sinistra, tutta protesa verso gli ultimi – forse non basteranno.
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