
Forse non sapremo mai che cosa ha spinto il quindicenne romano Andrea a uccidersi tre giorni fa. Se il bullismo omofobico o il dileggio per quel suo modo di acconciarsi, con pantaloni, rossetto e smalto rosa, oppure, come anche è stato detto, una complicata situazione famigliare o un amore deluso o niente di tutto questo. Certo è che, nel voler dare per scontata la matrice del pregiudizio anti gay in questa vicenda tragica, buttandola subito in fiaccolata e in richiesta di pene per gli omofobi, si rischia più di un paradosso.
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