
Produzione industriale, prodotto interno lordo, deficit e debito dello stato: tutti i dati vanno nella stessa direzione. Nemmeno il “nocciolo duro” dell’Europa unita, l’asse franco-tedesco, è più al sicuro dai colpi della crisi. La Francia è “au bord de la récession”, sull’orlo della recessione, come titolava con enfasi l’edizione domenicale del Figaro; la Germania lo sa e si innervosisce all’idea di veder scivolare il suo storico alleato. Il mercato teutonico sarebbe anch’esso travolto, per non parlare della legittimità di una leadership continentale che – cadesse la Francia – rischierebbe di apparire quantomai solitaria e autoritaria.
Continua sul sito del Foglio.it