Le logiche elettorali sono entrate di prepotenza nella dialettica tra governo e partiti su come risolvere il contenzioso sui lavoratori esodati, subordinando pragmatismo e buon senso al bisogno di ottenere ampi consensi alle urne la prossima primavera. Lo spiega al Foglio Giuliano Cazzola, deputato Pdl, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera e unico membro a non avere votato l’emendamento alla legge di stabilità presentato da Cesare Damiano (Pd) e firmato dal presidente dei capigruppo di maggioranza e opposizione, e approvato poi in maniera bipartisan mercoledì.
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