Due miliardi e mezzo di yen, oltre venti milioni e mezzo di euro. E’ la cifra che il governo giapponese guidato da Yoshihiko Noda è disposto a sborsare per sottrarre tre delle cinque isole contese Senkaku dalle mani della Cina (che le chiama Diaoyutai), di Taiwan, e pure da quelle del governatore di Tokyo, Shintaro Ishihara. Secondo un portavoce del governo, il Consiglio dei ministri si riunirà entro metà settembre e approverà l’utilizzo delle riserve di bilancio di quest’anno fiscale per l’acquisto. La storia dei cinque isolotti disabitati – ma molto vicini a riserve di gas naturali e petrolio – inizia dopo la Seconda guerra mondiale, quando l’America mette le proprie radici nell’arcipelago di Okinawa.
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