Una stanza (tecnicamente la chiamano “camera di sicurezza”) tre metri per quattro, con bagno, situata all’interno del palazzo della Gendarmeria. Qui è rinchiuso da tredici giorni Paolo Gabriele, l’“aiutante di camera” della Famiglia pontificia accusato di “furto aggravato” di documenti riservati dall’appartamento pontificio. Gabriele – ha detto questa mattina padre Federico Lombardi, portavoce vaticano ai giornalisti – è “per ora” l’unico accusato: “Nessuna imputazione è stata formulata a carico di altri”.
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