Al direttore - Ho letto con interesse la pagina dedicata a Gianfranco Fini e ai finiani nell’edizione di sabato, con i due articoli di Alessandro Giuli e Pietrangelo Buttafuoco. Mi è venuto in mente di scriverle perché, ai miei occhi, quel racconto parte da un presupposto fragile: la vicenda di Fini non è un “caso a sé”, una “storia personale nella quale il branco c’entra poco”, ma tutto il contrario. Il branco, cioè il partito, i vertici prima del Msi e poi di An e del Pdl c’entrano eccome, c’entrano moltissimo.
di Flavia Perina
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