Era bellissimo Emilio Fede negli anni Settanta. Bruno, occhi neri, quella parlata querula con forte inflessione siciliana, le mani piccole e gesticolanti. C’è ancora chi lo ricorda inviato a Teheran per festeggiare l’impero millenario di Persia, con lo Scià coperto di diamanti e stole di ermellino e la seconda moglie, Farah Diba, al culmine del suo splendore.
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