In Vaticano i “mastini” di Moneyval fanno meno paura di qualche mese fa. Incaricati dal Consiglio d’Europa per la valutazione dei sistemi antiriciclaggio dei paesi membri, si erano piazzati lo scorso novembre per sei giorni nella curia romana setacciando i vari uffici amministrativi con lo scopo d’iniziare a valutare la legittimità dell’entrata della Santa Sede nella “white list” degli stati con i migliori standard di vigilanza e trasparenza finanziaria. Finito il lavoro se n’erano andati dicendo soltanto: “Torneremo”.
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