Invece che scervellarsi, perfino un po’ morbosamente, sugli stipendi dei parlamentari, c’è un nuovo termine con cui occorrerebbe prendere confidenza per capire meglio quello che sarà nei prossimi mesi della trasparenza e dell’efficacia delle nostre democrazie, ancora alle prese con la crisi economica: “Open data”. L’espressione è ormai ricorrente anche in atti ufficiali (come il decreto semplificazioni varato dal governo Monti) e in dichiarazioni istituzionali.
di Ernesto Belisario
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