Prima le mail scandalose e ora un dossier di documenti segreti portati all’estero da un disertore rispondono a una logica precisa: isolare il presidente Bashar el Assad e un ristrettissimo numero di suoi collaboratori dal resto del governo e farli apparire come gli unici responsabili di questo anno di repressione violentissima, in vista di una sostituzione al vertice dello stato che non sia una rivoluzione totale, ma piuttosto una soluzione interna, un cambio della guardia, un epilogo “all’egiziana”, con i generali e i servizi segreti che mollano il presidente Hosni Mubarak e si sostituiscono al suo potere.
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