La prima regola della gente di mondo è: non essere permalosi. O almeno fingere di divertirsi. Con l’imitazione, la presa in giro, la messa in ridicolo di tic, difetti, vuoti di senso, manie espressive di un personaggio conosciuto. Il personaggio conosciuto deve essere contento e grato al comico che gli si dedica, non soltanto in nome della libertà di satira ma anche della consacrazione letterario-televisiva che deriva dall’essere improvvisamente un format. Pier Luigi Bersani, ad esempio, è entrato in simbiosi con Maurizio Crozza.
Continua sul sito del Foglio.it